Quali sono le squadre di NBA? (parte 5)
È uno degli sport più seguiti ed amati al mondo, eppure non sempre gli appassionati conoscono le curiosità che sono dietro alle varie franchigie: stiamo ovviamente parlando delle squadre di NBA, il campionato di basket più famoso al mondo.
Siamo arrivati a metà del percorso, e dopo aver conosciuto la fondazione, i record e le particolarità di 12 squadre (trovi qui tutti gli articoli), siamo pronti a raccontarvi quelli delle prossime tre protagoniste: Charlotte Hornets, Denver Nuggets, Sacramento Kings.
Siete pronti? Andiamo!
Charlotte Hornets
Gli Charlotte Hornets competono nella Eastern Conference della NBA e la città di riferimento è Charlotte, nella Carolina del Nord, come suggerisce il nome. Lo Spectrum Centre è la loro arena di gioco, mentre i colori sociali sono turchese, viola e bianco, presenti anche nel logo che raffigura un calabrone, l’origine del nome “Hornets”.
Il nome Hornets deriva da un episodio della Guerra d’Indipendenza Americana, quando il comandante inglese Charles Cornwallis, occupando Charlotte, fu scacciato dai residenti ostili. Nella sua relazione ai superiori, descrisse Charlotte come un “vespaio di ribellione, come un nido di calabroni”, un soprannome che è poi rimasto agli abitanti della città.
La fondazione
La franchigia degli Hornets nasce come squadra di espansione nel 1988, con sede a Charlotte, e fa parte della Eastern Conference fino al 2002. A causa dei trasferimenti, l’NBA ha considerato gli Hornets come Charlotte Hornets dal 1988 al 2002, come Charlotte Bobcats dal 2004 al 2014 e nuovamente come Charlotte Hornets dal 2014 ad oggi. I risultati ottenuti a New Orleans dal 2002 al 2013 sono stati attribuiti ai New Orleans Pelicans, creati dopo lo spostamento della squadra nella Western Conference.
Nonostante le difficoltà iniziali, la franchigia ha partecipato ai playoff 10 volte. Charlotte ha avuto un forte impatto comunicativo, portando innovazione nell’uso delle campagne pubblicitarie, dei colori, dei loghi e delle mascotte. Tra i giocatori di successo dell’epoca si distinguono Tripucka, Muggsy Bogues, Larry Johnson (NBA Rookie of the Year) e Alonzo Mourning, che, insieme a Johnson e Bogues, hanno formato la base dei primi Hornets competitivi in NBA.
Il primo titolo e i record
La squadra al momento non registra ancora nessun titolo, nonostante le varie partecipazioni ai playoff. Uno degli aspetti più interessanti della squadra è che nel 2010 la squadra viene acquistata da Michael Jordan per 275 milioni di dollari, diventando il nuovo proprietario.
Negli ultimi anni a distinguersi nel ruolo di playmaker è LaMelo Ball, scelto al draft 2020, e nei due anni successivi la squadra sfiora l’accesso ai playoff. A livello societario, poi, la situazione critica della squadra ha portato Jordan, nel 2023, alla cessione maggioritaria del club ad un gruppo guidato da Gabe Plotkin e Rick Schnall.
Denver Nuggets
I Denver Nuggets appartengono alla Western Conference, fondati inizialmente come Denver Larks nel 1967. La squadra cambiò nome in Denver Rockets e successivamente, nel 1974, divenne Denver Nuggets. Nel 1976, dopo la fusione tra ABA e NBA, i Nuggets entrarono ufficialmente nella NBA, insieme ai New York Nets, agli Indiana Pacers e ai San Antonio Spurs.
I colori sociali della franchigia sono il blu, il giallo e il rosso scuro, mentre il logo vede numerosi cambi nel corso degli anni: sono ben nove le grafiche utilizzate, fino ad arrivare a quella odierna, creata nella stagione 2018/19, che vede due cerchi – uno giallo e uno rosso – che circondano un cerchio blu in cui si trovano il nome della squadra e due stelle dorate. Al suo interno troviamo un altro cerchio rosso con due picconi dorati intrecciati fra di loro in mezzo alle cime delle Montagne Rocciose, e al di sotto un pallone da basket con le cuciture bianche e dorate.
La fondazione
Nel periodo iniziale in NBA, i Nuggets raggiunsero buoni risultati, ma non riuscirono a conquistare il campionato. Nella stagione 1976-77, con l’arrivo di allenatori e giocatori di valore, i Nuggets conquistarono la prima posizione nella division, ma vennero eliminati dai Portland Trail Blazers nei playoffs. Nonostante un buon inizio di carriera in NBA, la squadra faticò nei momenti decisivi della postseason.
Nel 1981, sotto la guida dell’allenatore Doug Moe, la squadra adottò il “Run and Gun philosophy”, un cambio radicale che puntava a segnare più punti possibili, diventando una delle squadre più competitive e producendo il punteggio medio più alto della lega con 126,5 punti per partita.
IL primo titolo e i record
La prima vittoria alle Finals arriva nella stagione 2022-2023, quando i Nuggets, guidati da Jokić e Murray, sconfiggono i Minnesota Timberwolves, i Phoenix Suns e i Los Angeles Lakers, per poi trionfare sui Miami Heat in finale. Uno dei record più significativi della squadra risale al 13 dicembre 1983, durante una partita in trasferta contro i Detroit Pistons: in quell’occasione, i Denver Nuggets e i Pistons stabilirono il record per il maggior numero di punti segnati in una partita, con 370 punti totali (186 per Detroit e 184 per Denver).
I Nuggets hanno anche partecipato a due altre partite memorabili: il 2 novembre 1990, quando persero 162-158 contro i Golden State Warriors, e il 10 novembre dello stesso anno, quando i Phoenix Suns segnarono 107 punti solo nel primo tempo. Nel 1994, i Nuggets fecero la storia diventando la prima squadra a sconfiggere, al primo turno dei playoff, la prima classificata della propria Conference, i Seattle SuperSonics, nonostante si fossero classificati ottavi alla fine della stagione regolare.
Sacramento Kings
I Sacramento Kings sono una squadra di NBA appartenente alla Western Conference con sede a Sacramento, California. Fondata nel 1923, la franchigia ha cambiato nome e città più volte prima di stabilirsi nella capitale californiana nel 1985.
Stessa cosa accade anche per il logo, cambiato ripetutamente per riflettere i trasferimenti e i cambiamenti nella sua identità. Il design più recente, aggiornato nel 2016, mantiene elementi storici, come la corona e il pallone da basket, ma con colori modernizzati, come il viola e l’argento. La mascotte ufficiale è Slamson the Lion, simbolo della forza e dell’orgoglio della squadra.
La fondazione
La franchigia ha iniziato la sua storia a Rochester, New York, negli anni ’20 come “Seagrams” grazie al supporto dello sponsor Seagram. Dopo la Grande Depressione, la squadra cambiò nome in “Rochester Pros” e si unì alla National Basketball League (NBL). Nel suo primo anno, il team vinse il titolo della NBL battendo gli Sheboygan Red Skins.
Successivamente, il nome della squadra fu cambiato definitivamente in “Royals” tramite un concorso, e la squadra continuò a migliorare grazie all’allenatore Les Harrison. Nonostante un buon record, i Royals non riuscirono a vincere altri titoli. A partire dal 1949 ci furono già i primi trasferimenti a Cincinnati e poi a Kansas City, dove divenne i Kansas City-Omaha Kings. Nel 1985, la squadra si spostò a Sacramento, dove assunse il nome di Sacramento Kings.
Il primo titolo e i record
Nel 1951, i Royals vinsero il loro primo e unico titolo NBA, battendo i New York Knicks in una serie finale molto combattuta. Tuttavia, il successo non portò i profitti sperati, e la squadra attraversò un periodo di declino sia finanziario che sportivo. Alla fine, la franchigia fu costretta a trasferirsi in una città più grande.
Dopo una serie di stagioni mediocri, i Kings tornarono a competere ai massimi livelli tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Durante la stagione 2001-2002, raggiunsero il miglior record della lega con 61 vittorie, ma furono eliminati nelle finali di conference dai Los Angeles Lakers in una delle serie più controverse della storia NBA.
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