Quali sono le squadre di NBA? (parte 4)
Dopo una piccola pausa, eccoci tornati a compiere il nostro primo viaggio di questo 2025 alla scoperta del mondo NBA, andando a conoscere le 30 squadre che compongono il blasonato campionato americano di basket. Siete pronti a scoprire quali sono le squadre di NBA che vi presentiamo oggi? Allora mettetevi comodi e non perdete questa parte tre!
Dopo le prime 9 squadre scoperte nei precedenti articoli (te li sei persi? Ecco a te la parte 1, la parte 2 e la parte 3), le componenti dello spettacolare mondo del basket a stelle e strisce che andiamo a conoscere oggi sono i Cleveland Cavaliers, i Dallas Mavericks ed i Phoenix Suns. Anche in questo caso un’alternanza di squadre tra Eastern e Western Conference, i due “gironi” che compongono l’NBA.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito!
Cleveland Cavaliers
La squadra di Cleveland è una delle franchigie della Eastern Conference ed è una delle poche squadre a non aver cambiato nome nel corso della sua storia. I colori sociali del team sono il bordeaux, l’oro ed il nero e l’arena di gioco di riferimento è la Rocket Mortgage FieldHouse, sempre a Cleveland.
Tra i grandi nomi della squadra, fondamentali per i suoi trionfi, non possiamo non citare LeBron James, che ha fatto registrare numeri che lo proiettano in testa alle principali statistiche siglando il maggior numero di punti nella storia della franchigiaed il lituano naturalizzato statunitense Žydrūnas Ilgauskas, che ha giocato con i Cleveland Cavaliers per 13 anni tanto che la sua maglia numero 11 è stata ritirata nel 2014.
La fondazione
I Cleveland Cavaliers approdano in NBA nel 1970 ed il nome deriva da una scelta dei tifosi, i quali hanno voluto omaggiare i cavalieri del Settecento.Il primo anno in NBA, però, è stato uno dei più complessi per la squadra, facendo registrare un punteggio a fine stagione che risulta essere il record negativo della lega: 15 vittorie contro ben 67 sconfitte.
Dalla stagione successiva, però, le cose iniziarono a migliorare soprattutto grazie all’arrivo, stagione dopo stagione, di giocatori del calibro di Austin Carr, Bingo Smith, Jim Chones, Jim Cleamons e Dick Snyder, permettendo così la vittoria del primo titolo division della sua storia nel 1976. Le cose non andarono allo stesso modo, però, ai primi playoff della squadra, in cui i Cavs furono eliminati dai Boston Celtics.
Il primo titolo ed i record
Tra i grandi dei Cleveland Cavaliers, uno dei più celebri è LeBron James, che lasciò la squadra dopo sette anni per unirsi ai Miami Heat nel 2010-2011. La stagione successiva si rivelò difficile, ma le cose migliorarono l’anno dopo, quando i Cavs vinsero la Draft Lottery e ottennero la prima scelta assoluta nel Draft NBA 2011. I Cavaliers scelsero Kyrie Irving, e nonostante un avvio equilibrato con 8 vittorie e 8 sconfitte, il record finale fu di 21-45, con Irving che si aggiudicò il premio di Rookie dell’anno. Nel 2014, LeBron James tornò a giocare per la squadra dell’Ohio, creando il “Big Three” con Love e Irving.
Grazie a questo trio, i Cavs vinsero il loro primo titolo nelle NBA Finals del 2015, con James nominato MVP delle Finali e Irving che segnò la tripla decisiva a 50 secondi dalla fine. Nel 2016, Cleveland vinse ancora, con LeBron James nuovamente premiato come MVP delle Finali. Tuttavia, nella stagione successiva, Kyrie Irving lasciò la squadra per unirsi ai Boston Celtics.
Dallas Mavericks
I Dallas Mavericks sono una delle 15 squadre della Western Conference, la cui sede sportiva è l’American Airlines Center. Nonostante sulla carta il proprietario della franchigia sia Miriam Adelson dal 2024, Mark Cuban, ex proprietario, continua ad avere il controllo dell’attività sportiva dei Mavericks. L’attuale allenatore è invece Jason Kidd.
I Mavericks sono una delle tre squadre provenienti dal Texas insieme ai San Antonio Spurs e agli Houston Rockets ed il loro nome deriva dalla serie televisiva western Maverick. I colori sociali sono il blu, l’argento; il logo che conosciamo oggi, composto da uno scudo argenteo triangolare sulla cui punta inferiore campeggia la scritta “Mavericks” con una stella bianca e che ha al centro la testa di un cavallo sopra la quale si trova la scritta “Dallas”, vede la luce nel 2002, in sostituzione di quello costituito da un pallone da basket verde sovrastato da una grande “M” blu con un cappello da cowboy, che la franchigia aveva sin dal 1980.
La fondazione
I Dallas Mavericks entrarono nella NBA nel 1980 grazie a Don Carter e Norm Sonju, nonostante le critiche per la presenza di altre squadre nel Texas. La loro prima partita, giocata alla Reunion Arena di Dallas contro i San Antonio Spurs, si concluse con una vittoria per 103-92. Il miglior risultato della squadra arrivò nella stagione 1987-1988, quando i Mavericks raggiunsero la finale di conference, ma furono sconfitti dai Los Angeles Lakers dopo una serie di gara-7.
Nella stagione successiva, però, i Mavericks attraversarono un periodo difficile a causa di infortuni e di eventi extra-sportivi, come l’arresto di Tarpley per guida in stato di ebbrezza e resistenza all’arresto, che portò alla sua squalifica a vita dall’NBA per aver violato per la terza volta la politica della lega sull’abuso di sostanze stupefacenti. Questi problemi portarono a un periodo disastroso tra il 1992 e il 1994, durante il quale i Mavericks si avvicinarono più volte a battere il peggior record della storia, il 9-73 dei Philadelphia 76ers, con una serie di 20 sconfitte consecutive.
Il primo titolo ed i record
Per accaparrarsi il primo anello NBA della sua storia, Dallas dovrà attendere la stagione 2010-2011, quando Dirk Nowitzki trascinerà la squadra fino alle Finals, in cui arriverà la vittoria per 4 gare a 2 contro Miami, prendendosi la rivincita della sfida del 2006 terminata a punteggio invertito.
Facendo nuovamente un salto nella stagione 1992-93, i Mavericks furono protagonisti di un record in negativo: con il totale di 11-71, la squadra detiene il secondo peggior record nella storia della NBA in quanto a partite vinte e sconfitte. L’anno successivo, poi, Buckner arrivo al record, anch’esso negativo, come peggior punteggio di sempre per un allenatore esordiente.
Phoenix Suns
I Suns, come i Mavs, fanno parte delle squadre di NBA della Western Conference e dal 1992 la loro casa è il Footprint Center, precedentemente nota come America West Arena, nel centro di Phoenix. I colori sociali sono il viola, l’arancione, il nero,il grigioed il giallo, mentre il logo rappresenta un pallone da basket che si interseca con un sole splendente, disegnato da Stan Fabe, il proprietario di una stamperia di Tucson.
Il nome presenta il termine Suns in quanto si rifà chiaramente alle elevate temperature della città, essendo questa uno dei centri più caldi degli States. La costruzione della prima squadra viene affidata a Jerry Colangelo (il papà di Bryan, oggi presidente dei Toronto Raptors), ed il debutto della squadra risale al 18 ottobre 1968 all’Arizona Veterans Memorial Coliseum, dove giocherà per i successivi 24 anni.
La fondazione
I Suns entrarono nella NBA nella stagione 1968-69 come una delle due franchigie di espansione insieme ai Milwaukee Bucks. Nonostante le critiche iniziali riguardo alla posizione geografica e alle dimensioni di Phoenix, che rendevano la città un mercato poco attraente per l’NBA, la lega autorizzò l’ingresso dei Suns e dei Bucks previo pagamento di una quota di iscrizione di 2 milioni di dollari. I Suns debuttarono con una vittoria sui Seattle SuperSonics nella serata di apertura del campionato.
Il primo anno dei Suns si concluse con un bilancio di 16-66, a 25 partite dalla zona play-off. Nonostante fossero ultimi nella scelta del draft, acquisirono i diritti su Kareem Abdul-Jabbar, centro di UCLA. Tuttavia, la franchigia raggiunse le finali NBA solo nel 1976. In quella stagione, i Suns ottennero un buon record di 40 vittorie e 42 sconfitte, ma furono sconfitti in 6 gare nelle finali NBA.
La prima vittoria ed i record
La prima vittoria dei Phoenix suns rappresenta un record: nonostante a partire dalla stagione di esordio abbiano disputato i play-off per 30 volte, fatto venti stagioni con 50 o più vittorie, partecipato dieci volte alla finale della Western Conference e raggiunto le finali NBA in tre occasioni, la squadra risulta essere la più vincente a non aver mai conquistato un titolo NBA.
Charles Barkley, ala dei Philadelphia 76ers, arrivò a Phoenix nel 1992, diventando una figura determinante per la franchigia. Durante il suo periodo ai Suns, Barkley fu inserito nella Hall of Fame e contribuì a portare la squadra a un record di 62 vittorie nella stagione regolare del 1992-93, prima di guidarli fino alle Finals. Tuttavia, i Suns furono sconfitti dai Chicago Bulls, guidati da Michael Jordan e Scottie Pippen.
Per ora ci fermiamo qui, ma se hai ancora sete di storia delle squadre del mondo NBA continua a seguire Bobet News!
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