KTM dichiara bancarotta: il futuro della casa austriaca
Il colosso austriaco KTM, leader europeo nella produzione di moto, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. L’azienda ha presentato istanza di fallimento presso il tribunale di Ried im Innkreis con un debito complessivo, di quasi 3 miliardi di euro.
Questa crisi ha avuto un impatto devastante, con 3.623 dipendenti coinvolti. Gli stipendi di novembre e le tredicesime non saranno pagati e molte posizioni lavorative sono a rischio. La produzione, inoltre, sarà sospesa nei mesi di gennaio e febbraio 2025 per contenere i costi.
Quale sarà dunque il suo futuro?
KTM dichiara fallimento: quando nasce tutto?
Già negli scorsi giorni (lo avevamo annunciato qui) la scuderia aveva avviato una procedura di ristrutturazione giudiziaria con auto-amministrazione, a causa di debiti pari a 1,8 miliardi di euro verso circa 2.500 creditori. LA somma comprende anche le controllate KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH, per cui la situazione si era mostrata drammatica sin dall’inizio.
Adesso, quindi, è arrivata l’ufficialità che ha lasciato tutti increduli. La bancarotta di KTM ed il consecutivo fallimento, infatti, rappresentano una delle crisi aziendali più rilevanti nel mondo motociclistico degli ultimi anni, che ha visto già nelle scorse settimane un taglio del personale e della produzione.
KTM: le cause del fallimento e le voci dall’Austria
Il collasso finanziario di KTM è sostanzialmente rintracciabile in due punti, vale a dire:
- un calo significativo della domanda: con un’eccedenza di 130.000 moto invendute tra quelle presenti nell’inventario.
- un aumento dei costi di produzione che ha messo a dura prova i margini operativi.
A tal proposito è intervenuto anche il ministro del Lavoro e dell’Economia austriaco, Martin Kocher, il quale ha richiesto risposte urgenti dall’azienda, chiedendo spiegazioni su come questa sia passata da buoni guadagni a una crisi così profonda in così poco tempo.
L’impatto sulla MotoGP: KTM è in bilico?
Nonostante la crisi, KTM dovrebbe continuare a gareggiare in MotoGP almeno per il 2025 e il 2026, grazie alla partnership con Red Bull e agli accordi con gli sponsor. La cosa è stata confermata anche da Carlo Pernat, manager di Bastianini.
Tuttavia, il futuro rimane incerto, soprattutto a partire dal 2027. La lineup di KTM per il 2025, infatti, include piloti di alto profilo come Pedro Acosta, Brad Binder, Enea Bastianini e Maverick Viñales, cosa che richiede un certo sforzo economico da parte dell’azienda. Inoltre a partire dal 2027 entreranno in vigore nuove regolamentazioni tecniche in MotoGP, per cui la crisi potrebbe portare KTM a ridurre drasticamente gli investimenti o addirittura a ritirarsi dal Motomondiale.
Prospettive future per KTM: quali saranno le prossime mosse?
Gli effetti della crisi non si limitano al settore delle corse, anzi, questo al momento sembrerebbe essere quello più al sicuro. Al contrario, per quanto riguarda la parte delle vendite, i creditori riceveranno solo il 30% dei crediti entro due anni, dopo l’approvazione di un piano di ristrutturazione che sarà negoziato nei prossimi mesi.
Per questo motivo le istituzioni e il mercato osservano con attenzione l’evoluzione della situazione, ma la fiducia verso KTM come scelta di prospettiva è inevitabilmente scossa.
Il futuro dell’azienda dunque dipenderà da un difficile equilibrio tra ristrutturazione finanziaria e partecipazione ai principali campionati mondiali, come la MotoGP e la Dakar.
Per tutti gli aggiornamenti su KTM e la MotoGP, continua a seguire Bobet News.
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[…] della sua storia. Da un lato, l’azienda deve affrontare una pesante crisi finanziaria (i dettagli qui), dall’altro il suo impegno nelle corse, in particolare in MotoGP, continua a rappresentare una […]