Quali sono i riti scaramantici dei calciatori più famosi?
Il calcio, si sa, è un gioco che unisce passione, abilità e, per molti, anche una buona dose di superstizione. I calciatori non sono esenti da rituali scaramantici che spesso si ripetono prima e durante le partite. Questi riti scaramantici sono diventati una parte integrante della loro vita professionale, talvolta influenzando persino le loro performance in campo. Andiamo a scoprire i più noti riti scaramantici dei calciatori più famosi, analizzandone la provenienza e il significato.
Riti scaramantici: Cristiano Ronaldo e la sua routine
Cristiano Ronaldo è uno dei calciatori più superstiziosi al mondo. Sebbene si tratti di un atleta che basa il suo successo su disciplina e allenamento, il portoghese ha anche una serie di abitudini che considera fondamentali per la sua performance.
Uno dei suoi riti scaramantici più conosciuti riguarda il suo modo di entrare in campo: Ronaldo evita di camminare sulle linee del campo, sia prima che dopo la partita.
Inoltre, è noto per la sua particolare attenzione ai dettagli riguardanti l’abbigliamento, come il fatto che non indossa mai la maglietta con il numero 13, ritenuto sfortunato da molti.
Messi e la sua maglia
Lionel Messi, considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, è anch’egli un grande credente nei rituali scaramantici.
Una delle sue superstizioni più famose riguarda il modo in cui indossa la maglia. Messi, infatti, ha sempre indossato la stessa maglia per il riscaldamento e la preparazione alla partita, e non permette che altre persone la tocchino o la sporchino.
Messi ha un suo rituale: quando batte i calci di punizione, si concentra in silenzio, cercando di liberarsi da ogni pensiero negativo.
Maradona e la religione
Maradona, uno dei più grandi geni del calcio di tutti i tempi, aveva una forte connessione con la religione ed i riti scaramantici. Un esempio emblematico di questo suo lato scaramantico è la famosa “Mano de Dios” che il campione argentino utilizzò durante il Mondiale del 1986 per segnare un gol controverso.
La superstizione riguardava il suo rapporto con la fede cattolica: Maradona spesso si affidava alla protezione divina prima di ogni partita e si segnava con la croce prima di scendere in campo.
Paulo Dybala e i numeri fortunati
L’attaccante argentino Paulo Dybala ha una superstizione molto particolare che riguarda i numeri. Durante la sua carriera, ha sempre cercato di indossare il numero 21, ritenuto per lui un numero portafortuna.
Anche nella sua vita privata, Dybala è molto legato a quest’idea dei numeri, e si dice che prima di ogni partita arrivi allo stadio con un minuto di anticipo rispetto all’orario prestabilito, come segno di buona sorte.
Non è raro vederlo eseguire dei piccoli rituali prima di scendere in campo, come toccare determinati oggetti o fare segni particolari con le mani.
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