Quali sono gli esoneri in panchina più veloci?

Gli esoneri più veloci

Quali sono gli esoneri in panchina più veloci?

Nel mondo del calcio, l’incertezza e la tensione che ruotano attorno alla figura dell’allenatore sono sempre state evidenti. L’allenatore rappresenta una delle figure più esposte all’opinione pubblica e al giudizio di club, tifosi e media. Quando una squadra non rende come ci si aspetta, la panchina dell’allenatore diventa improvvisamente più calda. In alcuni casi, però, la ‘frustrazione’ delle dirigenze porta a decisioni drastiche e veloci, portando a esoneri immediati che passano alla storia per la loro rapidità. Andiamo a scoprire insieme gli esoneri più veloci della storia del calcio.

Esoneri più veloci: sul podio Frank de Boer

Il caso di Frank de Boer al Crystal Palace è uno dei più emblematici degli esoneri lampo. Nel 2017, l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale olandese viene chiamato a ricostruire una squadra reduce da una salvezza miracolosa nella Premier League. De Boer, che ha costruito il suo successo da allenatore nei Paesi Bassi con l’Ajax, approda in Inghilterra con ambizioni di rinnovamento tattico. Tuttavia, le cose vanno male fin da subito.

Nonostante il suo approccio basato sul possesso palla, che avrebbe dovuto rappresentare una ventata di freschezza, il Crystal Palace non trova i risultati. La squadra non segna e subisce troppi gol, con i risultati che peggiorano settimana dopo settimana. Dopo soli quattro partite senza vittorie e con la squadra ancora a secco di gol, la dirigenza decide di esonerarlo, facendo di lui l’allenatore con l’esonero più veloce nella storia della Premier League.

Luis Enrique

Quando la Roma decide di puntare su Luis Enrique, l’allenatore spagnolo reduce dal Barcellona B, c’è grande attesa per una nuova era. Enrique è visto come un allenatore moderno, capace di portare innovazione e idee nuove. Tuttavia, le cose non vanno come previsto. La Roma sotto la sua guida non trova la giusta continuità, raccogliendo 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte nelle prime 8 partite di Serie A della stagione 2011-2012.

Alla fine il club decide di interrompere il rapporto con Enrique dopo appena 8 partite ufficiali in campionato.

L’epilogo, purtroppo, è stato traumatico per Luis Enrique, che lascia la Roma con il morale basso e il senso di un fallimento precoce, sebbene il tempo abbia dimostrato che l’approccio di Enrique, se proseguito, avrebbe potuto portare a buoni frutti, come poi accaduto nelle sue esperienze future.

Cristiano Lucarelli

Nel calcio italiano, Cristiano Lucarelli era una leggenda del Livorno, il club che lo aveva visto crescere e che lo aveva accolto nuovamente come allenatore nel 2011. La sua avventura in panchina però non ha avuto il lieto fine che molti si aspettavano. Nonostante la grande carriera da calciatore, Lucarelli non riesce a ottenere i risultati sperati con la sua squadra in Serie A.

Dopo sole 5 partite, con il Livorno che aveva raccolto solo 1 punto, la società decide di esonerarlo, spingendo l’ex attaccante a tornare a casa con una sensazione di fallimento.

Rui Vitória

Il Benfica è uno dei club più titolati in Portogallo e il suo allenatore deve sempre affrontare una pressione notevole. Rui Vitória, che aveva portato il Benfica a vincere due titoli consecutivi nella Primeira Liga (2015-2017), viene esonerato nel 2018 dopo un avvio di stagione deludente.

Dopo 9 partite, con la squadra che si trova dietro ai rivali storici del Porto e con una serie di risultati insoddisfacenti, la dirigenza decide di porre fine al suo mandato.

Questa scelta fu sorprendente per la sua rapidità, considerando che Vitória aveva costruito una solida reputazione negli anni precedenti, ma i risultati negativi e le voci di malcontento tra i tifosi e i giocatori hanno contribuito a questa decisione drastica.

Felice Mazzu

Anche in Belgio, l’esonero rapido non è un fenomeno raro. Nel 2018, Felice Mazzu, che aveva fatto benissimo al Charleroi, viene chiamato sulla panchina del Genk, uno dei club più prestigiosi del paese.

Ma, nonostante le aspettative, i risultati non arrivano. Mazzu viene esonerato dopo 3 partite in cui il Genk ha ottenuto un solo punto, con la squadra lontana dalla sua consueta brillantezza.

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