Pressione gomme di Acosta: ecco lo strano modo in cui è stata evitata la penalità

Pressione gomme di Acosta: ecco lo strano modo in cui è stata evitata la penalità

Confermato il secondo posto dello spagnolo Pedro Acosta nel GP d’Indonesia, messo in dubbio a seguito di presunte irregolarità relative alla pressione delle gomme della sua KTM GasGas. Ci sono volute ben due ora dalla fine della gara per conoscere la decisione degli Steward, i quali hanno deciso di non punire Acosta e di prendersi ancora del tempo per analizzare i casi di Binder e Nakagami,  anche loro sotto osservazione per lo stesso motivo, ma successivamente assolti, anche se al momento solo in via parziale (“nessuna penalità al momento”).

La domenica di Mandalika si conclude quindi nel migliore dei modi per il super rookie Acosta, visto che solitamente quando si incappa in un’investigazione del genere la conseguenza è quasi sempre quella dell’arrivo di una sanzione di 16 secondi di penalità.

Il post gara e la presunta infrazione

Il tutto è infatti iniziato nell’immediato post gara, quando, ancora prima che Martin, Bagnaia e lo stesso Acosta salissero sul podio, è arrivata la notizia dell’investigazione da parte degli Steward, che se accertata avrebbe compromesso l’ottima prestazione messa in pista dal giovane talento spagnolo e gli avrebbe tolto il podio.

Ma così non è stato e, a due ore dal primo “allarme”, il pilota ed il team GasGas possono tirare un sospiro di sollievo. Il tutto è sicuramente merito della genialata messa in atto dal Team per dimostrare l’innocenza del pilota: la scuderia, infatti, è riuscita a dare prova del fatto che il presunto calo di pressione registrato dal sensore sulla gomma non era dovuto ad una loro infrazione del regolamento ma ad un danneggiamento del cerchione e della stessa gomma. 

Una soluzione retrò e particolare

La cosa che potremmo definire bizzarra non è tanto la prova in sé, quanto il modo in cui questa è avvenuta: come si legge sul sito spagnolo AS, i meccanici hanno dato prova della regolarità immergendo la ruota anteriore della moto di Acosta in un enorme contenitore pieno d’acqua, confermando dunque come lo pneumatico fosse visivamente difettoso, in quanto da questo uscivano bolle d’aria a causa del danneggiamento. 

Un metodo senza ombra di dubbio sorprendente ed inusuale nel moderno mondo delle due ruote, fatto di tecnologia ed innovazione, che però ha permesso di salvare il secondo posto di Pedro nel GP di Mandalika.

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