Polizia aggredisce tifosi durante Brasile – Argentina. Messi: “Tutti fuori”
Nel tumulto che ha scosso il Maracanà, tra scontri tra ultras e forze dell’ordine sulle tribune, la figura di Leo Messi si è elevata come un faro guida: “tutti fuori dal campo”.
Il veterano capitano dell’Argentina ha preso l’iniziativa di condurre la sua squadra negli spogliatoi, ritardando di mezz’ora l’inizio della partita (che poi è stata vinta 1-0 dall’Albiceleste, ndr). I disordini hanno avuto inizio mentre gli inni nazionali risuonavano nello stadio, in un settore affollato dai circa 3.000 ultras argentini, la maggior parte dei quali si mescolava con i tifosi locali. Qui si sono verificati scontri con i sostenitori brasiliani, trasformando la cerimonia iniziale in un caos indescrivibile.
Messi, nel dopo partita, ha espresso la sua indignazione, dichiarando chiaramente: “Picchiavano la gente, si è rischiata la strage”.
L’intervento della polizia, teoricamente finalizzato a sedare il caos, sembra aver alimentato la violenza come accade spesso in situazioni del genere. Tuttavia, le forze dell’ordine sono riuscite a ristabilire l’ordine nello stadio. Questo episodio ha riportato alla memoria dei tifosi i violenti scontri verificatisi a Copacabana durante la finale di Libertadores tra Boca Juniors e Fluminense, evidenziando una volta di più la fragilità della situazione nelle grandi manifestazioni calcistiche.
Durante la fuga dal campo è stato notata anche la presenza di un preoccupato Lautaro Martinez intento, insieme ai suoi compagni di squadra, a sedare i tumulti sugli spalti.
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