Multe per chi usa siti pirata, arriva il Piracy Shield di AgCom
Continua la lotta alla pirateria messa in atto dalle pagine web e dalle app che mandano in onda illegalmente un evento sportivo, ma stavolta ad essere puniti saranno anche coloro che ne hanno usufruito.
Le cosiddette “multe anti-pezzotto” presentano però diverse novità, apportate dalla Lega Serie A in collaborazione con l’AgCom: questi due enti, a partire dal 1 Febbraio, tramite uso del sistema digitale “Piracy Shield” stanno tracciando tutti i siti e gli utenti che aggirano la legge per seguire i match sportivi. Gli operatori i fruitori di queste pagine web e applicazioni potranno dunque essere scoperti e sanzionati in breve tempo sia con multe che vanno da 150 a 5 mila euro, sia, nei casi più gravi, con una condanna di detenzione che può durare fino a 3 anni;
l’ulteriore novità, poi, riguarda la modalità in cui vengono acquisite le informazioni: non sarà più necessario, infatti, chiedere ed avere l’autorizzazione preventiva della magistratura per risalire a chi si cela dietro gli indirizzi IP sospetti.
Tramite Piracy Shield si può in sostanza fiutare la pista informatica e in poco tempo fornire alle autorità competenti una traccia sulla quale lavorare ai fini di attivare tanto il blocco quanto il procedimento sanzionatorio con l’azione immediata delle forze dell’ordine .
Il funzionamento è molto semplice: operatori autorizzati recepiscono i segnali che durante la trasmissione di un appuntamento sportivo arrivano dalle piattaforme fuorilegge e massimo entro 30 minuti scatta l’oscuramento, se il Garante accerta il reato. L’AgCom, in buona sostanza, dopo aver acquisito i dati, ha il compito di condividerli con le Procure competenti e di rintracciare i pagamenti digitali attraverso i quali è possibile scaricare app anche dagli store (come Google e Amazon), servizi su cui gli stessi colossi guadagnano attraverso la pubblicità.
Tutto questo permette di rendere più snello l’aspetto burocratico, aumentando la velocità di esecuzione e di tracciabilità, con l’obiettivo di arrivare a cogliere sul fatto i diretti responsabili senza che questi abbiano il tempo di dileguarsi in altri siti o indirizzi.
Tutti coloro che, a partire dal 1 Febbraio 2024, sono stati identificati verranno quindi puniti, anche se più che una punizione il commissario AgCom, Massimiliano Capitanio, parla di “consiglio”. “Non vogliamo spaventare, ma aiutare. Ricordare che la legge 93/2023 prevede multe fino a 5mila euro è solo la condivisione di un’informazione utile. Far presente che le organizzazioni criminali che gestiscono i contenuti pirata possono rubare i dati degli utenti lo ritengo un consiglio da amico, non un ammonimento”, queste le parole di Capitanio.
Dopo essere sceso in campo in Champions League e nell’Eurocup di Basket, il Piracy Shield comincia a dare i suoi frutti e diventa un esempio anche per la giustizia spagnola: questa ha deciso di agire tenendo in considerazione che, così come nel nostro Paese, anche in Spagna il calcio è molto seguito, per cui il Tribunale del Commercio di Barcellona obbligherà gli operatori Internet iberici a condividere dati e informazioni sugli utenti che si collegano a server che trasmettono contenuti illegali. Indirizzi Ip, nomi, cognomi e numero identificativo della persona che figura come titolare del contratto saranno reperibili e utilizzati per sanzionare i trasgressori.
Sicurezza e legalità in questo modo tornano al primo posto.
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