La nuova direttiva della FIA sul plank: Ferrari e Mercedes sotto accusa
La FIA torna a far parlare di sé per le sue scelte, e stavolta a farne le spese potrebbero essere Ferrari e Mercedes.
Dopo i cambi al vertice di cui non si sono ancora comprese le motivazioni, adesso a tenere banco è l’accento posto sul corpo normativo, riguardante una direttiva su una delle componenti più importanti delle monoposto di Formula 1. Stiamo parlando del plank, vale a dire il pattino presente sul fondo delle vetture, ed in particolar modo degli “skid block”.
Ma cos’è nello specifico e come mai l’arrivo di questa novità adesso? Scopriamolo insieme.
Cosa sono gli skid block e a cosa servono
Gli skid block sono una parte del fondo, facenti parte della zona centrale del floor, che presentano dei fori necessari per misurare l’eventuale usura anomala del plank. Questi pattini, spessi 10 millimetri, sono fondamentali per evitare un eccessivo abbassamento della monoposto, e il regolamento prevede che la loro usura massima sia di massimo 1 millimetro.
Questa zona del sottovettura rappresenta un punto fondamentale in quanto permette di sfruttare maggiore potenziale grazie alla combinazione tra l’aerodinamica upper-floor e quella del fondo, e per ottimizzare l’effetto suolo, gli ingegneri aerodinamici dei vari team hanno adottato soluzioni differenti in modo da “sigillare” il fondo delle vetture in corrispondenza del bodywork.
A riprova di questo bisogna ricordare quanto accaduto lo scorso anno, in cui la violazione di questa regola fece sì che la SF-23 di Charles Leclerc e la W14 di Lewis Hamilton furono squalificate delle verifiche tecniche del Gran Premio di Austin. L’utilizzo di queste componenti è infatti specificatamente disciplinato dalla FIA nel paragrafo 3.5.9 del regolamento tecnico.
La direttiva della FIA
Tornando ad oggi e stando alle prime ricostruzioni, alcuni team di Formula 1 tra la Ferrari, utilizzerebbero uno stratagemma per non usurare la parte posteriore del pattino tramite delle protezioni poste sulle viti di fissaggio delle placche in titanio, aggirando il limite regolamentare e permettendo di mantenere un assetto più basso senza penalizzazioni. Queste creerebbero un cuscinetto, evitando l’usura del plank soprattutto nel suo segmento posteriore.
Per questo la FIA, a quanto pare guidata anche da indicazioni esterne provenienti dalla Red Bull, ha inviato la scorsa settimana una direttiva tecnica a tutte le squadre per sollecitare il puntuale rispetto del regolamento, vietando l’uso delle suddette piastre protettive. Ad essere colpite sono state la scuderia con a capo Frederic Vasseur e quella di Toto Wolff, visto che anche la McLaren, come la Red Bull, sembrerebbero essere pulite.
L’effettività della direttiva tecnica partirà già da questo weekend di Gran Premio a Las Vegas nonostante alcune squadre, soprattutto l’italiana, avevano richiesto che quest’introduzione venisse rimandata a fine stagione.
Una decisione importante in vista di Las Vegas
A quanto pare, dunque, la FIA ha respinto tale proposta poiché la direttiva tecnica non è nulla di nuovo, ma rappresenta semplicemente una specifica di una normativa già presente nel regolamento. Per questo, una delle plausibili soluzioni individuate dalla Rossa , anche per testare gli aggiornamenti del 2025, è stata quella di porre sotto la vettura di Sainz un nuovo fondo, già partendo da questo weekend.
A questo punto sarà interessante comprendere se questa novità- non novità possa apportare cambiamenti al campionato, modificando i rapporti di forza in pista soprattutto per quanto riguarda la Ferrari, che potrebbe uscirne svantaggiata già in questo fine settimana:
Le monoposto infatti dovranno fronteggiare i lunghi tratti ad alta velocità su un tracciato non perfettamente liscio come quello di Las Vegas, per cui l’altezza da terra risulta fondamentale in termini di usura eccessiva del plank.
Come si concluderà la vicenda? Attendiamo le prime risposte già da questo GP e, per rimanere sempre aggiornati, continuate a seguire Bobet News.
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