La FIA sotto accusa: fanno discutere le penalità in Qatar
Come capitato spesso negli ultimi periodi, anche il Gran Premio del Qatar è stato caratterizzato da diverse penalità imposte dalla FIA che hanno condizionato i piloti. Penalità che stanno facendo ancora discutere in quanto considerate eccessive e troppo influenti non solo sul risultato finale della gara, ma anche sulla lotta al Campionato, sia che si parli di quello Costruttori che di quello Piloti.
Date le forti critiche da parte tanto degli addetti all’interno del Paddock quanto dei fan a casa, la Federazione Internazionale è corsa ai ripari, decidendo di diramare un comunicato stampa nel quale ha spiegato il suo operato.
La FIA e le dure penalità in Qatar: cosa è successo?
Dopo un debutto sostanzialmente positivo per il nuovo direttore di gara FIA Rui Marques a Las Vegas, la cosa è cambiata nel corso dell’ultimo Gran Premio a Lusail, dove ad essere criticate non sono state nemmeno tanto le penalità, quanto la mancanza di un metro di giudizio unico e uguale per tutti, determinando in parte l’esito del Campionato stesso.
In passato, molti criticavano Wittich per la sua eccessiva clemenza nelle valutazioni, mentre oggi Marques commette l’errore opposto, dimostrando troppa durezza nelle decisioni e generando una serie di penalità e opinioni discordanti tra loro.
L’elenco delle penalità
- Lewis Hamilton: 5 secondi + drive through
Il sette volte campione del mondo ha dovuto scontare cinque secondi di penalità per falsa partenza e un ulteriore drive through per aver ecceduto il limite di velocità in ingresso pitlane.
- Lando Norris: 10 secondi stop & go + 3 punti sulla patente
Il pilota McLaren non ha rispettato la doppia bandiera gialla esposta al giro 30, motivo per cui gli sono stati inflitti 10 secondi di penalità da scontare in uno stop&go e la sottrazione di 3 punti dalla patente.
- Lance Stroll: 10 secondi + 2 punti sulla patente
Il pilota dell’Aston Martin ha scontato dieci secondi di penalità per una collisione con Alexander Albon in partenza in curva 4, a cui sono stati sommati ulteriori due punti sulla superlicenza.
- Liam Lawson – 10 secondi + 2 punti sulla patente
Stesso discorso anche per il neozelandese della Racing Bulls, che ha pagato il contatto con Valtteri Bottas in curva 1 con dieci secondi di penalità, accumulando anche due punti sulla patente.
- Alexander Albon – 10 secondi + 2 punti sulla patente
Non c’è due senza tre: penalità identica anche per il pilota Williams, che ha centrato la Haas di Kevin Magnussen in curva 1.
- George Russell – 5 secondi + 1 punti sulla patente
Così come Hamilton, anche l’altro pilota Mercedes ha dovuto scontare una penalità di 5 secondi dovuti al non aver rispettato la distanza di dieci macchine in regime di Safety Car, oltre che la sottrazione di un punto dalla superlicenza.
La versione della FIA
Una bella carrellata di penalità insomma, che hanno appunto messo in cattiva luce la gestione gara. Tra le varie decisioni, indubbiamente quella maggiormente discussa è stata la penalità data a Lando Norris, in lotta con Charles Leclerc per il secondo posto nel Campionato Piloti e, insieme al suo compagno Piastri, con la Ferrari in ottica Costruttori (qui tutte le possibili combinazioni).
In merito all’episodio, la FIA ha dichiarato che la sanzione era conforme alle linee guida accettate dalle scuderie secondo le quali, dato che una doppia bandiera gialla è considerata una grave compromissione della sicurezza, questo tipo di infrazioni comportano sanzioni severe.
Per quanto riguarda lo specchietto, invece, il comunicato spiega la scelta della Safety Car sostenendo che la prassi prevede che questa intervenga in presenza di grandi quantità di detriti – cosa accaduta dopo che la Bottas ha colpito lo specchietto – con conseguenti forature di pneumatici. Da scartare, inoltre, la scelta della VSC (Virtual Safety Car), dato che le vetture sarebbero rimaste sparpagliate in pista non dando il giusto tempo ai commissari di rimuovere i detriti.
Novità sulle penalità con il cambio di regolamento?
“La FIA rivede costantemente i propri metodi e le decisioni prese e analizzerà ulteriormente lo scenario specifico, discutendone con i team, per verificare se in futuro sia necessario adottare una linea d’azione diversa”, questa la conclusione del comunicato della Federazione.
Una situazione che potrebbe cambiare molto in vista del nuovo regolamento, già in via di sviluppo, che sarà adottato a partire dal 2026 (clicca per i dettagli). Si raggiungerà un sostanziale equilibrio, dopo tutto il caos iniziato già con i molteplici cambi nei vertici FIA che hanno fatto storcere il naso a molti, piloti inclusi? O continueranno a piovere penalità come in Qatar? Continua a seguire Bobet News per scoprirlo.
Lascia un commento