Infantino: “Per gli argentini la Fiorentina significa molto”
Sembrerà cosa da poco, ma i tre spezzoni di gara giocati da Gino Infantino nelle prime tre uscite di campionato della Fiorentina (oltre a quello giocato contro il Rapid Vienna in Conference League) sembrano essere un segnale chiaro che l’allenatore della Viola, Vincenzo Italiano, ha voluto dare al centrocampista: un segnale di fiducia, nonostante la giovane età ed il fatto che abbia appena fatto il grande “salto” in Europa, per accompagnarlo nel percorso di adattamento al nostro calcio.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l’agente dell’argentino, Fabian Soldini, per parlarci delle prime settimane del proprio assistito in Toscana.
“Sono molto orgoglioso e contento di questo momento che sta vivendo Gino, del trasferimento e delle prime partite disputate. Soprattutto nel vedere lui come è felice alla Fiorentina” – esordisce il procuratore – “. A Gino piace molto vivere in Italia e lavorare con il tecnico Vincenzo Italiano”.
Quella della Fiorentina, stando ai rumors estivi, non sembrava essere l’unica offerta giunta al Rosario Central; eppure, sentendo quanto ci racconta l’agente, Gino non ha avuto grossi dubbi sulla scelta: “Di tutte le proposte dalle varie squadre che ci sono arrivate, fin dall’inizio ci era piaciuta più di tutte quella della Fiorentina. Perché parliamo di un club estremamente significativo ed importante per noi argentini, per tutti i grandi campioni che hanno vestito questa maglia. Per fortuna è andato tutto per il meglio”.
Di certo poi, per un giocatore tecnico come lui, la Fiorentina ed Italiano rappresentano un posto ideale per confrontarsi per la prima volta con un Paese differente: “E’ così e credo che il modello di gioco e la filosofia di calcio dell’allenatore siano l’ideale per tutti gli eccellenti giocatori che ha a disposizione”.
Se i titolari ad ora sono altri dunque, Gino non è arrivato a Firenze per essere comprimario e lo sta provando a dimostrare già in queste prime apparizioni: “Gino è un giocatore di personalità ed è molto intelligente. Sa che ora deve adattarsi in un nuovo campionato e continuare così, senza mettersi inutilmente pressione. La pazienza, nel calcio, è fondamentale e lui lo sa bene”.
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