Felipe Massa chiede giustizia: si riapre il Crashgate Singapore 2008

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Felipe Massa chiede giustizia: si riapre il Crashgate Singapore 2008

Felipe Massa chiede giustizia, e stavolta lo fa tramite vie legali: L’ex pilota Ferrari ha dichiarato di voler far riaprire il caso inerente l’esito del mondiale 2008, vinto da Lewis Hamilton in Brasile, complice l’incidente che coinvolse Nelson Piquet Jr nel GP di Singapore.

Secondo il brasiliano ed i suoi avvocati, infatti, senza questo avvenimento egli sarebbe riuscito a conquistare i punti necessari per vincere il titolo. Lo conferma anche Bernie Ecclestone in un’intervista risalente un anno fa, salvo poi smentire tutto. L’ex capo della Formula 1 dal 1970 fino al 2016 in effetti aveva ammesso che ci fossero abbastanza prove, già all’epoca dei fatti, per far annullare il risultato ma tutto rimase nascosto fino a quando Piquet decise di vuotare il sacco, portando alla luce lo scandalo.

Per comprendere meglio la situazione bisogna fare un passo indietro, più precisamente al Gran Premio di Marina Bay del 2008: partito dalla pole, il brasiliano è alla caccia della vetta del campionato e sa che questa può essere l’occasione giusta. Al 14° giro, però, il suo sogno si infrange a seguito dell’incidente di Nelson Piquet Jr., il quale va a muro con la sua Renault causando l’ingresso della Safety Car, favorendo così il compagno di squadra Fernando Alonso, che vince davanti a Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Quest’ultimo guadagna sei punti su Massa, che vede sfumare il suo sogno anche per colpa di un pasticcio Ferrari ai box portandosi dietro il bocchettone del rifornimento in ripartenza.

Nel 2009 però c’è una svolta incredibile: Piquet Jr., appiedato da Flavio Briatore, decide di vuotare il sacco e racconta che gli fu chiesto di andare a muro per favorire la corsa di Alonso, richiesta che accetta per paura di non vedere rinnovato il proprio contratto. Le successive indagini della FIA confermeranno quanto accaduto, portando così alla radiazione dalla Formula 1 di Briatore (anche se la decisione viene cancellata nel 2010).

Per questi motivi gli avvocati di Felipe hanno ufficializzato la volontà di intentare causa nei confronti di FIA, FOM, e dello stesso Ecclestone presso l’Alta Corte di Giustizia di Londra, colpevoli di non aver indagato tempestivamente sull’incidente succitato e di non aver risposto al reclamo presentato dall’ex ferrarista. Vani quindi i tentativi di risolvere il tutto “amichevolmente”, lasciando a Massa l’unica scelta di avviare un procedimento legale che prevede la richiesta di un risarcimento compreso tra 60 e 150 milioni di sterline.

I recenti avvenimenti non giocano a favore della trasparenza e dell’integrità dei vertici Formula 1 (per capire di cosa si parla leggi qui: Scandalo in FIA: il presidente Sulayem indagato), motivo per il quale l’ex pilota ha deciso di utilizzare l’ultima carta a disposizione pur di ottenere ciò che, se la sua ipotesi dovesse essere confermata, gli spetta di diritto.

Staremo dunque a vedere cosa succederà in futuro e se la F1 riesca a ritrovare un clima sereno dopo tutte le tempeste che sta affrontando.

In merito, leggi anche Formula1: Nuovi problemi per Horner, il caso non si chiude oggi su Bobet News

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