Alcaraz vince il Roland Garros, terzo Grande Slam per lui
Carlos Alcaraz Garfia vince il Roland Garros ed è il nuovo re di Parigi.
Il talentuosissimo fenomeno spagnolo di Murcia classe 2003, a soli 21 anni, alza il suo terzo titolo Slam e si conferma, al momento, il miglior giocatore del mondo.
Vincitore dello US Open nel 2022, di Wimbledon nel 2023 e quest anno, nel 2024 del Roland Garros si avvicina sempre più all’arduo compito dello Slamper cui manca solo l’Australian Open, torneo in cui ha riscontrato più fatica rispetto agli altri.
La cavalcata per il titolo è stata un crescendo partito con Wolf e De Jong, proseguito con Korda ed Aliassime, incorniciato con Tsitsipas e Sinner per poi concluderlo in bellezza con Zverev.
Fino a prima della semifinale non ha ceduto set fatta eccezione il black out contro De Jong nel 3⁰ set; nei primi 5 match del torneo è stato semplicemente perfetto, inarrivabile perfino per Aliassime e Tsitsipas dai quali ci saremmo aspettati come detto in analisi un po più di resistenza;
Troppo estroso, troppo in confidenza, troppo tutto Carlos gioca davvero bene, sa fare qualsiasi cosa alla perfezione ed al momento giusto, gestisce cambi di strategia, fasi della partita e pressione come un veterano.
Le uniche sfide che si son dimostrate tali, sono state semifinale e finale dove Sinner e Zverev, tennisti decisamente di calibro superiore agli altri, hanno fatto il loro compito e portato al tennista iberico delle sfide decisamente più corpose.
Nonostante tutto Carlos ha gestito e portato a casa due match maratona al 5⁰ set giocando in maniera lucidissima nei momenti chiave.
Talento, concentrazione, passione, estro, fantasia, costanza, lavoro e tanta tanta voglia di divertirsi come lui stesso afferma, il suo più grande piacere è giocare colpi impossibili come quel passante spalle alla rete di rovescio in scivolata che ha baciato il net prima di passare Zverev, lasciandolo impietrito.
Ma ciò che lo rende il migliore di tutti al momento, è la qualità unita alla quantità di gioco che riesce a creare, infatti Alcaraz è in grado di fornire costantemente una prestazione di livello fuori dal globo per tutto il match: un connubio di potenza, precisione, sensibilità, accuratezza delle scelte.
Attualmente sono veramente pochi (tra cui Sinner e Zverev) che possono reggere parzialmente la sua strabiliante capacità di esplodere ogni colpo o lasciare immobili con palle corte gli avversari; basta vedere per capire, c’è poco da fare, i suoi colpi viaggiano ad una velocità differente, cadono tutti nei pressi delle righe se non sopra e commette pochi errori, sia di rovescio ma sopratutto col dritto, attualmente il migliore del tour.
Sinner sarà numero 1 del mondo tra poche ore perché negli ultimi 10 mesi complessivamente è stato il giocatore più completo e performante, ma negli ultimi 40-50 giorni, grazie alla amata superficie che valorizza il suo gioco, Alcaraz è stato inarrivabile.
Quelle rotazioni così vertiginose in stile Nadal che appena la pallina rimbalza sulla cocente terra rossa aumenta ancora di più la sua velocità e schizza troppo lontano dalle racchette degli avversari sta dando non pochi grattacapi ai rivali.
Parlando della finale non c’è granché da dire, l’impressione è che in bene ed in male abbia fatto e disfatto Carlos, poiché ha commesso qualche errore in più in alcune fasi dando modo a Zverev di salire ma in altre fasi, già dal match con Sinner, ha iniziato a servire in maniera assurda realizzando tanti aces o servizi che gli consentissero di iniziare il punto al comando.
Non è stata la sua miglior partita, paradossalmente con Sinner la prestazione dello spagnolo è stata migliore in quanto Sinner ha avuto molte meno chance.
Zverev ha avuto davvero tante occasioni di rientrare ma non le ha sfruttate.
Il tedesco, oltre ad essere stato distratto da qualche occasione di discussione di giudizio arbitrale, ha avuto un paio di momenti di cedimento fisico che hanno condizionato alcuni games ed ha particolarmente sofferto le traiettorie alte di Alcaraz che tante volte col fine di ottenere una palla per entrare e chiudere a rete ha caricato traiettorie molto vertiginose e cariche.
Zverev non ha inoltre disputato la sua miglior prestazione al servizio, sua miglior arma che avrebbe dovuto tirarlo fuori da situazioni scomode e sopratutto metterlo in condizioni di comandare e spesso si è trovato impacciato nei pressi della rete a sbagliare nel gioco a volo.
Gli unici sprazzi di partita combattuta da fondo campo ci sono stati nella amministrazione da fondo col rovescio, colpo naturale di Zverev che ha funzionato e fatto male a Charlie.
Dritto su dritto il tedesco ha sofferto traiettorie e velocità, ha commesso molti errori forzati e subito svariati contropiede poiché spesso colto fuori tempo nel rientro da recuperi.
Zverev poteva vincere, e forse per qualche istante del match è sembrato che la partita stesse prendendo quella direzione, tuttavia la stanchezza del tedesco e l’interminabile fonte di energie dello spagnolo hanno fatto sì che si realizzasse l esito opposto.
Alcaraz è un giocatore sensazionale, positivo e una grande fonte di esempio, ispirazione e modello per tutti i ragazzi in quanto riesce sempre a mantenere il sorriso e l’educazione, dando grande esempio per quanto riguarda l’etica del lavoro, del sacrificio anche nel gioco, infatti tante volte la sua strenua difesa ha pagato portando al punto.
Titolo meritato, il suo talento è al momento inarrivabile, ancor più sul rosso.
Sarà interessante vedere la crescita di Sinner nei prossimi mesi poiché ci aspettiamo una risposta dal rivale azzurro e non ci sarà occasione migliore di Wimbledon per regolare i conti.
È solo l’inizio quindi mettetevi comodi perché ne vedremo delle belle.
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