Rublev batte Fritz, e va in finale: forse un nuovo tennista all’orizzonte?
Alle volte per fare qualcosa, per superare un ostacolo o un limite, basta avere una motivazione che sia personale, familiare o sociale come quella scritta incisa sulla sua maglia “play for the kids“. Andrey Rublev è sempre stato una grande promessa del tennis russo ed internazionale sin dagli juniores, tuttavia a causa della sua irrequieta personalità in campo che costantemente arrivava ad eclissare il suo talento, non ha mai trovato grande spazio in palcoscenici importanti fino allo scorso Montecarlo.
Con il tempo, la maturazione personale e l’aiuto del team Rublev sembra aver limato quella deleteria tendenza a “dare letteralmente di matto” per piccoli errori anche insignificanti che nemmeno avrebbero compromesso match e games.
Lo ha sempre affermato lui stesso, il suo cinismo, la sua ossessione nel tirare tutti i colpi alla perfezione per quanto riguarda potenza, precisione, spin ed altezza sulla rete sono il suo tallone di Achille. Abbiamo visto nella sua carriera decine e decine di games, partite ed interi tornei sprecati per una mancanza di capacità nella gestione di un momento di rabbia, tensione ed errori.
Come detto pare che qualcosa sia cambiato, lo vediamo decisamente più concentrato, meno nervoso, più maturo nell’accettare e superare un errore, ma sopratutto molto più atto a variare il suo tennis dal solo “tirare scaldabagni” ed instaurare scambi alla “ping-pong” nei quali è fenomenale.
Ha introdotto molte più variazioni nel suo tennis, ha curato aspetti che prima erano lacunosi rispetto al suo dritto e ha arricchito complessivamente il suo bagaglio tecnico rendendolo all’altezza di un vincitore Master 1000 e forse anche Slam.
Crescita mentale, fisica, tennistica e anche tecnica hanno fatto sì che Rublev ieri raggiungesse un’ altra finale dopo quella vinta a Montecarlo lo scorso anno e quella persa a Shangai sempre nel 2023.
Tre finali 1000 in poco più di un anno sono un segnale evidente di crescita e maturazione di un ragazzo che fuori dal campo si presenta come una persona estremamente pacata, tranquilla, gentile e quasi imbarazzata mentre in campo fino a qualche tempo fa si trasformava in tutt’altro come in “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde”.
Dottor Jekyll avrà sconfitto definitivamente Mr.Hyde? Ci auguriamo di si perché se lo merita, tennisticamente ed umanamente, per ciò che dimostra dentro e fuori dal campo. Rublev batte senza esitazione Fritz, giocando un match che – a parte per il primo game – rasenta la perfezione e conquista la 5ª finale Master 1000.
Ora affronterà Felix Auger Aliassime domani.
Vai Andrey!
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