Fortuna o abilità? Gli studi analizzano i due fattori nel Poker
“La tua è solo fortuna!”, “Fortunato nel gioco, sfortunato in amore”: quante volte abbiamo sentito queste frasi seduti attorno ad un tavolo, magari durante una partita di poker?
Ma quanto effettivamente la fortuna può influire rispetto all’abilità di un player? Ebbene, oggi abbiamo la risposta, anzi, le risposte, ed arrivano dalla scienza.
Ci riferiamo ad due studi condotti dall’università tedesca di Heidelberg e da quella californiana della University Of California Los Angeles, rispettivamente del 2020 e 2024, che analizzano questo tema. Quale sarà il verdetto?
Lo studio di Heidelberg
Alla nostra domanda iniziale i primi a rispondere in modo scientifico sono stati gli economisti dell’università di Heidelberg, situata nel land Baden-Wurttemberg, i cui risultati risultati sono stati pubblicati e sono consultabili su European Economic Review.
Il capo della ricerca, il Professor Jörg Oechssler, ed il suo team di ricercatori hanno quindi cerato di analizzare la situazione, con l’obiettivo di stabilire se il poker e lo skat, un gioco di carte tedesco molto diffuso, siano determinati in misura preponderante dalla fortuna o dalla abilità.
Non un luogo qualsiasi quello da cui nasce l’interrogativo, dato che in Germania il poker è classificato come gioco di sorte a seguito di una legge del 1906, motivo per cui può essere giocato solamente nei casinò, al contrario dello skat che, essendo un gioco di abilità, può essere praticato ovunque.
L’analisi dello studio
Per arrivare alla risposta, gli studiosi hanno esaminato un continuum ai cui estremi vi sono la roulette per i giochi di fortuna e gli scacchi per quelli di abilità, e da questi ultimi il team di Heidelberg ha mutuato il sistema di classificazione ELO secondo il quale, essendo gli scacchi un gioco di pura skill, la distribuzione classica è molto ampia, dai 1.000 punti di un novizio ai 2.800 del campione del mondo in carica.
Data questa premessa, dunque, più ampia è la distribuzione, più importante è il fattore relativo all’abilità del giocatore. Lo studio è quindi partito dall’analisi dei dati di oltre quattro milioni di partite online di scacchi, poker e skat, dai quali i ricercatori hanno stabilito che la deviazione standard degli scacchi è di 170 mentre negli altri due giochi non va oltre i 30.
L’importanza della distribuzione
Ciò significa che, essendo la distribuzione dei due giochi di carte più stretta, un giocatore alle prime armi potrà vincere contro un giocatore esperto più spesso e/o con più facilità rispetto a quanto accade negli scacchi.
Una deduzione banale, sembrerebbe, ma infatti la ricerca non finisce qui. Stabilito ciò, i ricercatori hanno continuato il loro esperimento determinando l’ampiezza nei giochi in cui i fattori abilità e sorte sono al 50-50, e per farlo hanno sostituito dei lanci di moneta al set di dati degli scacchi: il risultato è stato 45.
I risultati
Ma cosa significa? La risposta è che sia lo skat che il poker sono determinati dalla sorte in misura maggiore che dalla abilità, senza però dimenticare un importante distinguo: queste conclusioni sul poker riguardano infatti il breve periodo, mentre già nel medio le cose cambiano in modo sensibile.
Se un giocatore affronta un avversario anche di pochissimo più abile, infatti, nel poker l’abilità prevale. Le analisi hanno dimostrato che dopo circa cento partite un giocatore di poker che è migliore del suo avversario, elevando al 75% la possibilità di vincere più partite del suo avversario.
Lo studio californiano
A questo studio si è recentemente aggiunta la tesi di Mingzhe Xu della University Of California Los Angeles dal titolo “Quantification of Luck and Skill in Poker Via Simulations and Expected Value Computation”.
Prima di addentrarci nella ricerca, però, è bene fare qualche premessa relativa a cosa si intenda con i termini “fortuna” e “abilità”.
La fortuna viene definita come “Il cambiamento del profitto atteso di un giocatore dovuto alle carte distribuite”, mentre l’abilità viene definita come “Il cambiamento del profitto atteso dovuto alle decisioni di un giocatore”.
L’analisi
Detto questo, per svolgere la tesi sono state raccolte oltre 26 milioni di mani su tre stakes diversi giocate tra il 2008 e il 2009, ma per agevolare lo studio solo 227 mani sono state utilizzate, selezionandole secondo precisi criteri.
Questi prevedono 4 round di puntate, fino allo showdown, con due giocatori rimasti, ed in entrambi i casi si devono conoscere le carte. Sorvolando la parte maggiormente analitica dello studio, arriviamo a ciò che ci interessa maggiormente: i risultati.
I risultati: preflop e flop
Partendo dal preflop, lo studio riporta che l’expected profit assoluto totale si divide 80% in skill (abilità) e 20% in luck (fortuna), con una media per mano di 4,76 dollari causa fortuna e 18,98 dollari causa abilità. Per questo risulta evidente quanto sia importante conoscere e perfezionare il gioco preflop, poiché è il momento maggiormente influenzato dalle proprie abilità.
Si passa poi al flop, ed in questo caso lo spread (divario) si riduce: 42,4% di fortuna e 57,6% di abilità, per un profitto assoluto medio per mano di $20,32 luck e $27,61 skill.
La cosa cambia per turn e river
Andando avanti ed arrivando al turn ci si avvicina al pareggio, con un 46,5% di luck e 53,5% di skill, per una media a mano rispettivamente di 31,11 dollari e 35,85 dollari. Il cambio importante però arriva al river, con la fortuna che passa in vantaggio con il 53,7% contro il 46,3% dell’abilità, dando vita ad una media di $60,36 dovuti alla fortuna e $52,12 alle skill.
Tirando le somme, lo studio propone come conclusione che il poker sia 43,8% fortuna e 56,2% abilità ma, come nello studio precedente, anche in questo caso bisogna tenere in considerazione alcuni fattori molto importanti.
I fattori da non dimenticare
Primo fra tutti l’anno di riferimento: le mani risalgono ad anni in cui la skill media dei giocatori era estremamente limitata. Inoltre non bisogna trascurare il fatto che il campione di mani è molto limitato, lasciando un margine di imprecisione molto ampio, tenendo in considerazione anche il fatto che non siano stati calcolati scenari come le mani che si concludono al preflop, flop o al turn o anche al river senza showdown, che sono una grandissima porzione del gioco.
Insomma, numeri importanti che però devono essere presi con le pinze. Nel dubbio, continuate ad allenare le vostre abilità anche grazie a noi di Bobet News, rimanendo costantemente aggiornati sul grande mondo del Poker.
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