Il Six Kings Slam ha il suo re: Sinner si impone su Alcaraz e vince il prestigioso bottino

Il Six Kings Slam ha il suo re: Sinner si impone su Alcaraz e vince il prestigioso bottino

Che il 2024 sia il suo anno e che ia ormai l’uomo da battere è risaputo, ma se non fosse chiaro Jannik Sinner lo urla a gran voce battendo record su record: il talento del tennis italiano batte per la prima volta dopo tre sconfitte Alcaraz, conquistando il prestigioso “Six Kings Slam”.

Il numero 1 del ranking mondiale ha giocato una partita con pochissime sbavature, infatti anche nel 1° set, perso per 6-7, era avanti di un break ma ha ceduto al tie-break. Ma ormai è risaputo che Jannik non è uno che molla al primo ostacolo, così nel 2° e 3° set è riuscito a trovare la giusta quadra e nel momento più opportuno ha fatto crollare Alcaraz colpo dopo colpo.

Il primo set: Alcaraz va avanti

Il primo servizio spetta a Sinner, che conquista subito il primo punto, ma Alcaraz inizia a rendere la vita difficile all’altoatesino, chiudendo il secondo game sul punteggio di 1-1. Ancora un servizio eccellente da parte di Jannik lo porta a rimontare con quattro punti consecutivi che portano al 2-1, continuando così a leggere ed anticipare le traiettorie dello spagnolo in modo da portarsi anche il 3-1 a casa. 

Nonostante la vittoria anche del quarto break, arriva il momento in cui Carlos fa capire che il set non è ancora terminato, recuperando fino ad arrivare al 4-4. L’italiano non molla e torna avanti, ma lo spettacolo puro arriva al decimo, in cui si arriva in parità salvo poi perdere al tie-break (6-6) che, con il punteggio di 7-5, vede la partita volgere a favore di Alcaraz.

Secondo set: la bilancia inizia a pendere dal lato Sinner

Grande equilibrio anche all’inizio del secondo set, in cui si arriva al terzo game sull’1-1. È qui che Sinner inizia a risalire fino ad arrivare al 3-1 anche se, nel quinto game, l’azzurro perde quattro palle break (di cui tre consecutive) e permette ad Alcaraz di riprendere in mano il game, vincendolo ed arrivando al 3-2, che diventa 3-3 nel break successivo.

Scontato dire che Sinner non voglia cedere, e per dimostrarlo impone il suo ritmo fino ad arrivare ad un netto 5-3. È questo il momento in cui sale di livello e strappa il set all’avversario, vincendo 6-3.

Terzo set: Sinner non lascia scampo

Nell’ultimo e decisivo set l’azzurro inizia al servizio, sbagliando pochissimo e passando in vantaggio per 1-0. Arriva ancora l’aggancio di Alcaraz per l’1 pari ma, nel momento di massimo equilibrio, Jannik sfoggia tutta la sua forza ed il suo talento e, sul 4-3, approfitta di due doppi falli consecutivi dell’avversario per conquistare il 5-3, chiudendo definitivamente i giochi sul 6-3 che ha il sapore del trionfo.

Quanto ha guadagnato Sinner?

Una vittoria d’oro dunque quella del nostro Sinner, non solo per la qualità del gioco e per il nuovo obiettivo raggiunto, imponendosi al di sopra dei nomi più importanti del tennis mondiale (Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Novak Djokovic, Rafael Nadal e Holger Rune), ma anche per quanto riguarda il montepremi finale: con questo trionfo infatti, Jannik si aggiudica ben 6 milioni di dollari, cifra più alta mai assegnato in una manifestazione tennistica. Un unicum nel mondo del tennis dunque, dove a contare non sono i punti ATP (che non vengono assegnati) ma la vittoria monetaria.

Da sottolineare poi che, oltre al premio principale, tutti i partecipanti ricevono un compenso di 1,5 milioni di dollari solo per la partecipazione, al quale vanno aggiunti i premi distribuiti in base al piazzamento.

Dopo il suo primo titolo Slam all’Australian Open, in cui ha incassato circa 2,1 milioni di dollari, la vittoria di Settembre allo US Open, con la cifra record di 3,6 milioni di dollari, Sinner si è assicurato un altro montepremi pazzesco con la vittoria al Six Kings Slam di Riad. Al di là del puro aspetto economico, Sinner ancora una volta dimostra di essere imbattibile, portando le critiche sul suo conto a zero.

Per altre notizie sul mondo del tennis continua a seguire Bobet News.

Condividi questo post

Comments (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *