Leghe e calciatori contro la FIFA: calendario troppo fitto

Leghe e calciatori contro la FIFA: calendario troppo fitto

Un calendario non-stop, fitto di impegni. Questo il motivo alla base del reclamo che è stato presentato dall’associazione delle Leghe europee e FIFPRO Europe – sindacato dei calciatori – indirizzato alla Fifa, contro il calendario programmato. A quanto pare, infatti, il reclamo consegnato alla Commissione UE sia stato fatto per abuso di posizione dominante, in particolare a seguito dell’imposizione del primo mondiale per club nel 2025 e del mondiale per nazionali allargato a 48 squadre, del 2026.

Qual è l’accusa?

Il calendario, a livello internazionale, risulta saturo di sfide in programma e mette a rischio la salute e la sicurezza sociale nonché minaccia la sostenibilità economica e sociale delle competizioni nazionali. Questo il pensiero alla base dell’accusa che le leghe calcistiche e FIFPRO hanno mosso nei confronti di FIFA. 

In particolare, il reclamo riguarda il fatto che la FIFA non avrebbe consultato nessuno per concordare l’ultimo rinnovo del calendario fino al 2030 per le partite delle nazionali. Dal canto suo, la FIFA ha affermato che le offerte di colloqui non sono state accettate.   

La posizione della Serie A

Il massimo campionato calcistico italiano, la Serie A, non ha aumentato il numero di partite e – al contrario – FIFA e UEFA hanno incrementato in maniera costante le dimensioni delle loro competizioni, facendo raggiungere un alto livello di saturazione negli impegni internazionali. 

Il problema, a quanto pare, non risiede nelle competizioni delle singole Leghe ma nei nuovi format e nella durata dei tornei della FIFA. Nonostante la Nations League e le nuove competizioni per club con l’aggiunta di date e partite, la UEFA si è consultata con tutte le parti interessate a partire dalle Leghe.

Diversamente, la FIFA ha imposto il nuovo format e le competizioni di sana pianta, senza confrontarsi con le parti.

Conflitto di interessi

In particolare, la FIFPRO Europe, le Leghe europee e LaLiga hanno presentato i dettagli del reclamo a Bruxelles, ponendo l’accento su una questione importante. Secondo loro la FIFA ricopre ruoli che vanno in contrasto: organo di governo e organizzatore di competizioni. Ciò darebbe vita ad un conflitto di interessi.  

Ciò si traduce nel dire che senza un giusto iter la FIFA avrebbe utilizzato il proprio potere regolatore per la promozione dei propri interessi commerciali, abusando della posizione dominante, violando principi cardine dell’Unione Europea. 

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