La situazione Red Bull: dalla penalità di Lawson ai retroscena sull’addio di Ricciardo
In casa Red Bull stenta ad arrivare un periodo di pace: la scuderia continua a far parlare di sé soprattutto al di fuori della pista, viste le crepe interne che stanno diventando delle voragini sempre più ampie.
È infatti da inizio anno che la scuderia di Milton Keynes vede spesso idee contrastanti soprattutto ai vertici, cosa legata indubbiamente alla volontà di supremazia da parte di chi ha il potere. Dopo i vari scandali e gli addii che ci sono stati, stanno uscendo fuori rivelazioni che dimostrano sempre più chiaramente quanto l’aria nella squadra sia irrespirabile, in particolar modo dopo quanto emerso a seguito dell’addio di Daniel Ricciardo.
Non si prospetta di certo un periodo semplice quello che verrà per la scuderia, tra la situazione attuale del campionato che vede Verstappen e Perez non essere competitivi come all’inizio e i problemi legati all’ingaggio di Liam Lawson, che andrà a sostituire l’italo-australiano succitato.
Lawson inizia subito con una penalità
Ma andiamo per ordine. Non è nemmeno arrivata la notizia dell’arrivo di Lawson all’interno della scuderia che già sono spuntati fuori i primi problemi: il neozelandese, infatti, al suo debutto in Visa Cashapp Racing Bull nel Gran Premio delle Americhe dovrà scontare una penalità ereditata da Ricciardo, legata alla sostituzione delle componenti della Power Unit, cosa che gli costerà una sanzione di 10 posizioni sulla griglia di partenza della gara.
Un test che psicologicamente potrebbe influenzare molto lo start della sua carriera in Formula 1, visto che dovrà scattare dal fondo e provare a rimontare quante più posizioni possibili, ma allo stesso tempo questa occasione sarà importante in vista delle ultime dichiarazioni di Horner.
Horner diviso tra Ricciardo e Lawson
Il Team Principal, per quanto abbia esplicitamente dichiarato che spera di mantenere Ricciardo all’interno della Red Bull richiamandolo nel caso in cui Lawson o Perez dovessero deludere le aspettative, allo stesso tempo anche affermato che se il giovane acquisto della casa dovesse risultare convincente nelle prossime sei gare potrebbe addirittura andare a sostituire il messicano nella scuderia ufficiale a partire dalla prossima stagione.
Marko voleva licenziare Ricciardo già prima
Le dichiarazioni rilasciate da Horner in merito a Ricciardo però non sono terminate qui, infatti questo ha raccontato alcuni retroscena relativi all’addio dell’australiano a seguito del Gran Premio di Singapore nel corso del podcast F1 Nation.
Che il pilota stesse per lasciare la scuderia era già chiaro nel pre-gara, ma Horner ha stupito tutti dichiarando che la mancanza di costanza dimostrata da Ricciardo aveva messo la pulce nell’orecchio di Helmut Marko già dopo Barcellona, pronto a farlo fuori già in quell’occasione. Che Marko non fosse contento della permanenza di Ricciardo nella scuderia satellite e la sua volontà di mettere alla prova un giovane talento come Lawson era ben chiaro, ma che addirittura questa intenzione fosse nella mente di uno dei capi della casa alata lascia indubbiamente tutti sgomenti.
A quanto pare, però, a salvare Ricciardo è stata una chiamata con Jacques Villeneuve, il quale lo ha caricato per il GP successivo e gli ha permesso di rimanere sul sedile della RB almeno fino al Gran Premio di Singapore.
Cosa accadrà in futuro?
Rivelazioni scottanti dunque quelle emerse dall’intervista di Horner, che mettono in luce una situazione sempre più difficile all’interno della Red Bull che deve cercare di trovare pace se vuole ritornare ad essere competitiva ed evitare di mettere ulteriori pressioni ai piloti, già sofferenti per le scarse prestazioni in pista.
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