Jannik Sinner trionfa agli US Open: un campione che non si ferma più!
Non si ferma più! Jannik Sinner, il ventitreenne di San Candido, in Trentino Alto Adige, numero 1 del mondo, vince la sua sesta finale su altrettante in questo anno magnifico per la sua carriera e per il tennis italiano, laureandosi campione anche allo US Open. Ha scritto un’altra pagina di storia, superando record su record. Tra i pochissimi a vincere i suoi primi due Grand Slam nella stessa stagione e tra i pochissimi a compiere la doppietta statunitense Cincy – Flushing Meadows, è l’unico italiano (uomo) a vincere a New York, dato che nessuno prima di lui era mai arrivato neanche in finale.
La vittoria dedicata a una persona speciale
Jannik vince e manda un pensiero alla zia, che purtroppo si trova a fronteggiare un periodo di cattiva salute. “Si emoziona pensando a lei”, una persona importante nella sua vita. Inoltre, si scrolla definitivamente di dosso un macigno che lo accompagnava da mesi: il caso Clostebol, scoperto dai mass media poco prima di Cincinnati. Ha ringraziato tutti coloro che realmente gli sono stati vicini e hanno compreso la situazione senza attaccare impulsivamente uno degli atleti più puliti che questo sport possa vantare. Ha ringraziato anche il pubblico di New York, che non gli ha mai mancato di rispetto e anzi, è sempre stato cordiale e affettuoso.
Sinner: un esempio dentro e fuori dal campo
Jannik è un vero campione, non sbaglia in campo e neanche fuori. È un esempio di sportivo, ma anche di essere umano: cordiale, gentile, educato e rispettoso nei confronti di fan e giornalisti. Trasuda serietà e dedizione al lavoro, un vero esempio, oltre ad essere attualmente il più forte tennista sul pianeta.
I quattro Slam del 2024 sono stati equamente divisi tra Sinner e Alcaraz, anche se non possiamo non riflettere su come sarebbe andata a finire se Jannik non avesse avuto il malore a Wimbledon contro Medvedev. Se Charlie ha forse qualcosa in più in termini di qualità tennistica sulla terra rossa, sulle superfici veloci Sinner è davvero incredibile. Se non accadrà prima nello swing asiatico, siamo sicuri che ci sarà una bella battaglia nelle Finals. Tuttavia, mai dimenticare che il passaggio di testimone non è ancora avvenuto finché Novak Djokovic è in forma. Sembrerebbe quindi che per ancora un po’ ci sarà una rivalità a tre, ma poi inevitabilmente diventerà un dualismo “Sin-caraz”, come è stata ribattezzata la loro rivalità, sulla falsariga di “Fe-dal”.
Taylor Fritz: un avversario di tutto rispetto
Sono bastate 2 ore e 17 minuti a Jannik per mettere a tacere il tennis di Fritz, un giocatore davvero incredibile, che ha assolutamente meritato questa finale. Forse avrebbe meritato almeno un set. Fritz è un ragazzo serio e dedicato al tennis, gran lavoratore e molto umile. Non teme nessuno e affronta tutti a viso aperto. Solo complimenti per Fritz, con l’augurio di tornare a vincere un grande titolo, come un Master 1000, che manca nel suo palmarès da troppo tempo. A parte qualche errore dovuto alla tensione, è stato un rivale dignitosissimo, un bellissimo esempio di “crederci sempre fino alla fine” e di tennis moderno.
La mentalità vincente di Jannik Sinner
Sinner ha vinto il match e l’intero torneo, pur non giocando al meglio. Le sue prime parole sono state, come sempre, un invito a tornare a lavorare per continuare a migliorarsi giorno dopo giorno, anche dopo una vittoria del genere. “Senza mai sentirsi arrivati”, questa è la mentalità da campione. C’è stato un evidente crescendo nel suo gioco, che lo ha sempre visto nettamente superiore a tutti i suoi avversari. Nei momenti chiave, alza il livello, la qualità dei colpi e rimane lucido, mentre gli altri crollano. Ma stiamo parlando di uno dei ragazzi che scriverà i prossimi 15 anni di storia di questo sport.
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