Salary Cap e Second Apron nel Mondo NBA: Cosa Sono?

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Salary Cap e Second Apron nel Mondo NBA: Cosa Sono?

Le leggi dell’economia, in un mondo complesso come quello dello sport, non sono sempre di semplice comprensione, a maggior ragione se queste riguardano una cultura così differente dalla nostra come quella americana.

Nell’articolo di ieri (Salary cap NBA, anche LeBron James si taglia lo stipendio) abbiamo incontrato due termini che non sono di facile comprensione e che necessitano di essere spiegati: salary cap e second apron. Cosa saranno mai questi termini misteriosi? Ecco una spiegazione dei termini e della loro funzione nel mondo NBA.

Cos’è il Salary Cap?

Il salary cap (tetto salariale) è la somma di denaro disponibile per ogni società e che viene utilizzata per pagare gli stipendi dei giocatori in roster.

Sostanzialmente la cifra si aggira sulla stessa somma per ogni squadra (nel 2024 è stata di 141 milioni) con piccolissime differenze da team a team. La sua presenza permette un parziale equilibrio tra le franchigie e consente alle squadre più piccole di non essere in svantaggio rispetto ai team più importanti.

Al suo fianco troviamo il salary floor, ovvero un limite minimo del monte ingaggi che ogni squadra deve raggiungere per far parte del campionato NBA. Questo corrisponde al 90% del Salary Cap, pena distribuzione del disavanzo ai giocatori in roster.

Il Salary Cap cambia di anno in anno perché per stabilirlo ci si basa sui guadagni della stagione precedente e sul Collective Bargaining Agreement, un contratto stipulato tra i giocatori e la dirigenza NBA. Questo contratto stabilisce le regole che determinano l’ammontare del tetto salariale, dello stipendio minimo e dei contratti dei Free Agent.

Un altro elemento è il Soft Cap, ossia la possibilità di sforare il tetto prima di incorrere in sanzioni, definita Luxury Tax, corrispondente all’entità dello sforamento che porta al blocco del mercato in casi estremi.

Il Second Apron e la sua Importanza in NBA

Oltre alla luxury tax, il nuovo contratto collettivo prevede altri due limiti: il first e il second apron, che rappresentano ulteriori restrizioni per impedire che squadre più facoltose possano bypassare il salary cap pagando direttamente la tassa per ingaggiare i giocatori desiderati.

Nel momento in cui questi due limiti vengono superati sono previste delle restrizioni nella costruzione del roster e nel Draft.

Oltre a quanto vale per il first apron, negli scambi queste squadre non possono cedere due giocatori in cambio di uno, anche se gli stipendi combaciano perfettamente. Inoltre, le squadre sopra il second apron non possono cedere le scelte del primo turno nei Draft distanti 7 o più anni.

Se queste oltrepassano il second apron per almeno 2 delle successive 4 stagioni, la loro scelta al primo turno viene spostata alla fine del primo turno.

Allora, avete le idee un po’ più chiare? Per ogni altra curiosità continuate a seguire Bobet News.

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